Il Programma UDC Liguria

Policentrismo

Il modello policentrico è un modello cittadino attuato con grande successo in diverse aree europee, non solo a livello regionale ma anche a livello cittadino, come nel caso in oggetto.

Consiste nell’abbattimento della distinzione concettuale e pratica tra centro e periferie, con la consolidazione di diversi centri nel contesto della medesima città.

L’obiettivo è appunto quello di ridurre la differenza di appetibilità e vivibilità tra quello che noi tutti chiamiamo “centro” e quelli che sono definiti “quartieri”, che in realtà sono parte integrante del Comune di Genova ma che spesso vengono intesi come periferia; pensiero che si riflette anche nelle condizioni talvolta di degrado in cui versano tali zone.

Anziché persistere nella controproducente distinzione, la proposta è di creare diversi poli, ciascuno avente un bacino demografico di almeno 50.000 abitanti ed un sistema di trasporti che preveda un breve lasso di tempo per raggiungere il lavoro da casa.

In tal caso sarebbe inferiore la concentrazione territoriale sia delle pressioni ambientali sia delle pressioni economiche.

I diversi centri si suddividerebbero i compiti produttivi grazie alla cosiddetta “specializzazione funzionale” e sarebbe attiva tra essi una connessione relativa allo scambio continuo di informazioni, persone e beni.

Per l’attuazione di un modello simile è inevitabilmente necessario il conferimento di maggiori risorse ai Municipi cittadini, i quali dovrebbero contestualmente godere di una maggior autonomia di spesa.

Grazie a questi ultimi fattori sarebbe plausibile effettuare una rete di interventi mirati a potenziare i collegamenti tra i centri dal punto di vista dei trasporti, a provvedere alla riqualificazione dei centri medesimi con una visione più “verde”, più “pulita” ed attenta alle esigenze dei bambini così come della terza età, nonché ad intensificare l’organizzazione di eventi di cultura, di spettacolo e sportivi in ogni polo.

Sarebbe a tal punto d’uopo una maggior pubblicizzazione di ogni centro sui siti istituzionali, grazie ai quali sarebbe garantita una promozione a zone rese finalmente più appetibili, oltre che vivibili.

Grazie al “Digitale” sarebbe infine assicurato il suddetto scambio di informazioni tra un centro e l’altro.

Qualità della vita

Riteniamo che occorra coniugare la Genova industriale con la qualità della vita dei cittadini.

A tal fine, occorre:

            1.         Progettazione ed esecuzione di nuove aree verdi in tutta la grande Genova semi protette, quando possibile, con gazebo in legno / piante ove il cittadino ed il turista possa soffermarsi anche per mangiare un panino all’aria aperta.

            2.         Apertura di musei culturali a tema dislocati in modo da rivalutare tutte le zone della città, piccoli e facilmente gestibili con soggetti di rappresentazione della storia della nostra città.

            3.         Realizzazione di parchi giochi dislocati in ogni quartiere, di piccola o media grandezza, protetti da reti di recinzione ed orari di accesso, sotto il controllo della Polizia Locale.

            4.         Introduzione del concetto di “Sicurezza gentile” con maggior presenza della Polizia Locale nei pressi di mercati rionali, scuole e giardini pubblici, potenziamento di pattuglie a piedi finalizzate ad un maggior dialogo con la cittadinanza per raccogliere e risolvere le istanze dei cittadini genovesi.   

            5.         Incentivare per gli anziani le attività di intrattenimento e ricreative quali incontri culturali a tema o corsi vari per dar loro l’effettiva possibilità di socializzare e anche di incontrarsi con bambini e di sentirsi, oltre che attivi, parte integrante della società.

            6.         Per i bambini, creazione di parchi giochi con aree differenziate per età, pulite e vigilate, con incontro anche con persone anziane.

                7.         Per le persone diversamente abili, abbattimento il più possibile di barriere architettoniche al fine di agevolare loro lo svolgimento delle principali e necessarie attività (mezzi di trasporto, rampe stradali e servizi adeguati), introduzione / miglioramento di servizi di uscita e accompagnamento all’aperto per quelle persone che non hanno parenti o altri con possibilità in tal senso, introduzione del “Garante delle disabilità” con funzione di tutela dei diritti delle persone diversamente abili anche mediante azioni di prevenzione e contrasto a fenomeni discriminatori.

            8.         Per le donne (e non solo, purtroppo), apertura di centri antiviolenza, servizi di consulenza legale e non, case rifugio.

            9.         Riqualificazione di tutte le aree urbane secondo un coefficiente di cementificazione, per l’inclusione di alberi verdi e aiuole su tutto il territorio urbano.

            10.       Liberalizzazione del transito autostradale tratta Nervi / Voltri / Nervi per lo snellimento del traffico cittadino.

            11.       Creazione ed incentivazione di fiere artigianali non solo nei periodi delle Festività Natalizie, anche per ridar vita ai quartieri.

            12.       Mappatura e rifacimento dei marciapiedi cittadini a tutela dei pedoni, soprattutto se anziani, per evitare quelle cadute e relative conseguenze che possono stravolgere la vita a questi ultimi e a tutti i loro familiari per anni; coordinamento tra lavori stradali comunali e Aziende che necessitano di intervenire sotto il piano stradale per evitare il rovinarsi di opere, specialmente se appena eseguite. 

            13.       Nelle varie iniziative, prevedere il coinvolgimento attivo dei giovani, anche universitari e a seconda delle relative competenze, rilasciando loro dei crediti formativi.

Sociale e socio sanitario

L’inclusione sociale e l’efficientamento dei servizi al cittadino in una città come Genova sono fondamentali per il suo sviluppo.

Occorre:  

            1.         La promozione “Un figlio per il futuro di Genova” con un contributo comunale per ogni nato, in contrapposizione all’abbandono della città e al calo delle nascite.

            2.         La reintroduzione dell’“Assessorato all’Inclusione sociale” con maggior attenzione al sociale, agli emarginati e ai diritti civili, al sostegno alle Associazioni del terzo settore e al contrasto della povertà.

            3.         L’inserimento nel tessuto lavorativo dei profughi ed immigrati ucraini o anche di altri Paesi al più presto possibile, con corsi di italiano e monitoraggio delle condizioni di assunzione affinché non diventino dei nuovi “schiavi” sottopagati a favore di pochi speculatori, peraltro a discapito degli italiani.

4.         L’interlocuzione stretta con la Regione per la riduzione dei tempi di attesa per l’effettuazione di esami diagnostici presso gli Ospedali cittadini e per le visite / interventi ambulatoriali onde ridurne al minimo i tempi necessari per il cittadino e al contempo snellire e implementare il lavoro sia del Medico ospedaliero che del Medico della mutua.

            5.         L’interlocuzione stretta con la Regione per rendere almeno i maggiori Ospedali cittadini “dialoganti” tra loro, con possibilità di collegamento diretto da Ospedale ad Ospedale in via informatica con l’immediata consultazione della storia clinica precedente e conseguente terapia e migliore assistenza evitando nuovi esami che potrebbero rivelarsi inutili quanto comportare ritardi nell’assistenza stessa, soprattutto a livello di Pronto Soccorso. L’efficientamento di tutte le strutture interne, dalle salette di primo intervento alle sale operatorie con i relativi servizi delle strutture.

            6.         L’assistenza e il supporto all’anziano e alle persone sole o con evidenti difficoltà già al momento del ricovero e fino a quello delle dimissioni dall’Ospedale, con successivi servizi domiciliari ad hoc a seconda delle loro condizioni personali e sociali da programmarsi per tempo, integrando la figura dell’Assistente Sanitario all’interno dello staff medico e infermieristico e ponendolo in coordinamento con l’Assistente Sociale ai fini di tale tempestiva programmazione ed evitando l’ “abbandono” e il protrarsi di un ricovero “improprio” in Ospedale del medesimo a discapito sia di lui che di altri pazienti in elezione o in urgenza. 

            7.         L’introduzione di corsi settimanali ai bambini e ai ragazzi, già a partire dall’ultimo anno dell’asilo e poi nelle scuole elementari e medie, alla socialità, al rispetto dei beni, delle strutture pubbliche e delle Istituzioni e di chi le rappresenta, al consapevole utilizzo di smartphone / pc / internet, alla salute alimentare, all’affettività e al rispetto del proprio corpo e alla consapevolezza dei danni provocati dall’utilizzo di droghe di ogni genere e sorte e da altre dipendenze.

            8.         L’introduzione di corsi bisettimanali ai papà, alle mamme e ai nonni di supporto alla genitorialità nel rapportarsi con i bambini e i ragazzi nella differente e più difficile realtà di oggi e con gli Insegnati e i Professori della scuola per una loro miglior crescita e comunicazione tra loro, in famiglia e nella scuola.         

            9.         Anche nelle varie iniziative fin qui menzionate, il prevedere laddove possibile il coinvolgimento attivo dei giovani universitari, a seconda delle relative competenze, rilasciando loro dei crediti formativi.

Casa

Riteniamo importante realizzare un censimento del patrimonio di ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) in modo globale, sia comunale che del patrimonio amministrato di proprietà di ARTE (ex IACP).

La verifica deve essere fatta in modo da certificare non solo il perdurare dei requisiti per il mantenimento della locazione, ma la rispondenza tra chi è il legittimo assegnatario e l’occupante dell’alloggio.

Bisogna incentivare la mobilità dei cambi per consentire a chi abiti in alloggi con numero di vani utili non proporzionati al nucleo familiare una adeguata sistemazione, anche con incentivi proporzionati al sacrificio. 

Recupero e ristrutturazione del patrimonio immobiliare pubblico. Gli immobili “di pregio” devono essere messi a reddito a canoni correnti. I locali popolari a disposizione di fascia a basso reddito con canoni “sociali”. Un numero definito di locali dovrà essere a disposizione dei “senza reddito”.

Va inoltre istituito un tavolo di concertazione pubblico / privato per la gestione degli immobili sfitti o vuoti da allocare a single o nuclei familiari in difficoltà.

Porto e Riparazioni Navali

La nuova vocazione turistica della città non può portare a trascurare la realtà del Porto di Genova e, anzi, con essa va coniugata.

Questo è a dirsi specialmente nell’ambito della cantieristica navale in senso stretto e delle riparazioni navali, sia degli yacht che delle attuali mega navi da crociera e da carico.

Genova è la porta dell’Europa occidentale e gli attuali eventi bellici in Ucraina le ridaranno a maggior ragione centralità nel Mediterraneo.

Molti Armatori fanno scalo a Genova per i trasporti passeggeri e merci, al momento senza trovare adeguate infrastrutture che consentano loro di far effettuare alle navi i grandi lavori.

Ogni nave e ogni yacht, soprattutto se di grandi dimensioni, è una vera e propria industria sull’acqua, che porta con sé una programmazione ben precisa nelle manutenzioni e lavorazioni che il bene necessita.

Quella navale e nautica è a sua volta una vera e propria industria a supporto di quest’ultima e a Genova hanno sede Imprese che sono delle eccellenze nel settore a livello mondiale e che portano lavoro alla città e a decine di famiglie, direttamente e nell’indotto.

La crocieristica in particolare, sia da diporto che su navi traghetto e mega navi, è un comparto fondamentale anche per lo sviluppo turistico di Genova, per cui non si può a maggior ragione prescindere da quanto fin qui detto.

Riteniamo, quindi, che occorra:      

            1.         Una costante e ancor maggiore interlocuzione con il Governo di Roma, la Regione e l’Autorità di Sistema Portuale per incrementare e razionalizzare le attività industriali all’interno del Porto di Genova con creazione di nuove banchine e spazi a terra per le lavorazioni cantieristiche e di riparazione navale.

            2.         Una radicale manutenzione dei bacini di carenaggio esistenti, oramai vetusti e poco performanti.

            3.         La creazione di un sesto bacino di carenaggio atto ad ospitare le attuali grandi navi da crociera e da trasporto.

            4.         La dedizione di assi viari cittadini al trasporto di beni / parti di rispetto da lavorarsi / lavorati e, più in generale, delle merci, con efficientamento e razionalizzazione dello stesso e riduzione al minimo dei disagi per l’abitato cittadino e la viabilità.

A tutti questi fini i fondi del P.N.R.R. saranno fondamentali così come il loro corretto utilizzo in settori strategici e di sviluppo almeno nei prossimi 25 / 30 anni.

Trasporto Pubblico Locale (TPL)

Riteniamo necessario un rinnovamento culturale del trasporto pubblico.

La visione del trasporto pubblico deve subire un’evoluzione: usare i mezzi pubblici deve diventare cool; deve diventare una moda spostarsi in modo rapido, ecologico e a basso costo. Si deve quindi uscire dagli schemi che fino ad oggi hanno visto l’utilizzo del bus come un mezzo proletario, per farlo diventare un mezzo comodo e smart.

La cosa accade già in molte città internazionali, dove il TPL è utilizzato anche da manager e c.d. “colletti bianchi”.

Il sostegno al progetto “4 Assi di forza” (5, con Valpolcevera), con rafforzamento delle corsie protette e introduzione di parcheggi di intercambio, è fondamentale per consentire al progetto di funzionare.

Vanno sviluppati il concetto di MAAS e i progetti di intermodalità di trasporto:

  • Bike sharing;
  • Car sharing;
  • Scooter sharing.

Dovrebbero essere prenotabili via App e se l’utenza fosse già in possesso di abbonamento annuale o mensile AMT i prezzi dovrebbero risultare calmierati / scontati.

La gestione delle Aree blu, Car Sharing, Bike sharing, Scooter sharing potrebbe essere affidata in carico ad AMT in modo da avere un più ampio concetto di gestione del trasporto pubblico e a 360°.

Va studiata la pedonalizzazione di aree centrali, con riduzione del transito a sole 2 corsie dedicate a mezzi di trasporto pubblico o autorizzati.

Va sostenuto il progetto “Skymetro”, o equivalente, a servizio della Val Bisagno. Va sostenuto il trasporto pubblico green, con rinnovamento del parco mezzi che dovranno risultare più moderni e performanti oltre che meglio studiati per essere più confortevoli e agevoli per i passeggeri sia da seduti che in piedi (anche con a bordo prese usb / e rete wifi).

Accademia della Logistica

Nel 2022 si stima che avremo un deficit di autisti nel Nord Italia di circa 17.000 unità.

Partendo da questo punto, vorremmo poter sviluppare un’Accademia Logistica dove aiutare giovani genovesi (e non) ad acquisire la patente per condurre TIR che preveda una formazione a 360° di questo mestiere.

Potrebbe anche essere un’ottima opportunità di integrazione sviluppando anche un programma di lingua italiana per coloro che dall’estero vorranno intraprendere questa via.

Si tratterebbe di un vero e proprio campus con alloggi per chi arriva da fuori Genova.

Questo corso di preparazione potrebbe essere rivolto pure a personale meno giovane da ricollocare e riqualificare a seguito di eventuali chiusure di aziende presso cui lavoravano.

Terminato questo percorso il personale conseguirà sia la patente per condurre i camion sia le competenze logistiche in ambito dello shipping che solo la piazza di Genova può trasmettere.

Con il patrocinio del Comune di Genova e della Regione Liguria il progetto assumerebbe importanza e darebbe ancora più qualità e prestigio al territorio in termini di occupazione, integrazione e professionalità.